Cronisti in Classe

Questo è l’articolo vincitore del terzo posto. Bravi !!!

dall quotidiano  “Il Giorno” all’interno del Campionato di Giornalismo. Il 6 maggio è uscita quella della IB Eccola:

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LA PRIMA B SI AUTOINTERVISTA

I B: Su quale argomento avete lavorato?
I B: Abbiamo analizzato il rapporto tra i ragazzi e la musica realizzando un questionario che abbiamo somministrato a tutti i nostri compagni della scuola secondaria e ai bambini di quarta e quinta elementare. Con i dati raccolti, dopo averli analizzati, abbiamo prodotto un’inchiesta. Abbiamo poi intervistato la maestra Paola Bertassi, che, da insegnante appassionata e direttrice di una scuola di musica, ci ha guidato alla scoperta delle potenzialità che lo studio della musica offre ai ragazzi, svelandoci l’arricchimento che la musica può portare alla nostra vita.

I B: Quali situazioni sono emerse dalla vostra inchiesta?
I ragazzi e i bambini amano la musica: questo è il dato positivo che è emerso dal nostro lavoro. Ciascuno poi ha espresso preferenze e gusti particolari per i diversi generi musicali, modalità e luoghi scelti per l’ascolto differenti, ma la maggioranza degli intervistati sostiene che la musica abbia effetti benefici sulla propria vita, perché, grazie ad essa, esprime la propria personalità, i propri sentimenti…la musica dà voce al mondo interiore.

I B: Che cosa avete imparato?
“Insieme…siamo migliori!”: questo vorremmo dire in conclusione al nostro lavoro. La nostra redazione di classe ha attraversato momenti difficili, di tensione…all’inizio abbiamo fatto fatica ad ascoltarci, poi abbiamo capito che ogni idea è speciale, basta avere la capacità di mediare, di lasciare spazio. Ci siamo anche conosciuti meglio e ci siamo sentiti orgogliosi per aver fatto un lavoro importante.
Per scrivere gli articoli ci sono tanti passaggi, è un lavoro delicato, ma tutti siamo stati utili per arrivare al risultato finale.

I B: E per quanto riguarda la stesura dei testi?
Preparare un’inchiesta e un’intervista non è stato facile: si deve stare attenti al numero dei caratteri imposti dal giornale, alla formulazione di titoli, catenacci e occhielli non banali e che suscitassero curiosità nei lettori…Abbiamo dovuto utilizzate uno stile appropriato e rispettare le idee del gruppo. Ci siamo divisi le attività: un gruppo di giornalisti si è occupato dell’inchiesta e l’altro dell’intervista. La maestra Paola ci ha detto moltissime cose, quindi abbiamo dovuto selezionare le parti da inserire nell’articolo e formulare domande mirate, per l’inchiesta abbiamo utilizzato i dati, ma cercando di non annoiare…insomma la nostra redazione ha lavorato unita e ora…ammira la pagina del giornale appesa in classe!

ecco invece quello della Terza B:

 

 

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LA TERZA B SI AUTOINTERVISTA

GIORNALISTI PER UN GIORNO

Oggi, 15 aprile 2015, su “Il Giorno” viene pubblicata un’intera pagina redatta dai ragazzi della classe III B della scuola secondaria. Ecco alcune osservazioni emerse a proposito del lavoro svolto in classe.

III B: Su quale argomento avete lavorato?

III B: Abbiamo analizzato il rapporto tra i ragazzi e i social network attraverso un’inchiesta condotta a partire dalla somministrazione di un questionario a tutti i nostri compagni delle due sezioni della nostra scuola secondaria. Abbiamo poi intervistato il dottor Aceti, psicologo e psicoterapeuta, particolarmente attento alle problematiche del mondo degli adolescenti, che ci ha aiutato a capire i rischi nascosti in un cattivo uso dei social.

III B: Quali situazioni sono emerse dalla vostra inchiesta?

La maggioranza dei ragazzi intervistati utilizza molto i social, in particolare Whatsapp (annoverato quasi da tutti tra i social network anche se si tratta di un servizio di messaggistica), Facebook, Instagram. Spesso però non sono consapevoli dei pericoli che questi possono nascondere e ne fanno un uso improprio, anche per quanto riguarda il tempo che trascorrono davanti al pc o usando il cellulare. Molti si sentono condizionati, anche se quasi tutti ne sottolineano i vantaggi per la comunicazione. Insomma ci sono luci e ombre…

III B: Che cosa avete imparato?

Il lavoro del giornalista è difficile! Soprattutto il suo ruolo in una redazione non è semplice: il nostro gruppo ha dovuto discutere, condividere idee, accettare proposte dei compagni, mediare…
Abbiamo anche capito che i social network vanno usati in sicurezza e che non si deve agire con leggerezza…ogni azione ha delle conseguenze! A tutti consigliamo di prestare attenzione: rimaniamo liberi nel nostro modo di pensare, non lasciamoci condizionare!

III B: E per quanto riguarda la stesura dei testi?

La redazione di classe si è divisa il lavoro: inizialmente abbiamo preparato le domande dell’inchiesta da distribuire a scuola e quelle da rivolgere al dottor Aceti, poi un gruppo ha lavorato all’inchiesta, analizzando i dati ed elaborando l’articolo di sintesi, l’altro ha rivisto le risposte dello psicologo, dando forma all’intervista. Poi abbiamo pensato a titoli, catenacci e occhielli…un lavoro molto complesso se si vuole essere originali e non ripetitivi. Inoltre rimanere nel numero dei caratteri che dà il giornale è vincolante e richiede attenzione. Il lavoro giornalistico è affascinante…vedere la nostra pagina pubblicata è un’emozione grande per tutta la redazione della IIIB!

Ecco quello della IA:

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LA PRIMA A SI AUTOINTERVISTA
GIORNALISTI PER UN GIORNO

Oggi, 4 marzo 2015, su “Il Giorno” viene pubblicata un’intera pagina redatta dai ragazzi della classe I A della scuola secondaria. Ecco alcune osservazioni emerse a proposito del lavoro svolto in classe.

I A: Su quale argomento avete lavorato?
I A: Abbiamo esaminato il rapporto tra i ragazzi e la lettura e le loro abitudini riguardanti questa attività. Abbiamo ricavato delle notizie molto curiose sia grazie all’inchiesta condotta a scuola sia attraverso l’intervista alla bibliotecaria di Dergano.

I A: Quali situazioni sono emerse dalla vostra inchiesta?
Un buon numero dei ragazzi intervistati è appassionato alla lettura, ma ce ne sono anche diversi che non la amano molto e preferiscono dedicarsi ad altre attività. In genere le femmine leggono più dei maschi e i bambini più degli adulti.
I dati raccolti sono molti e tutti davvero interessanti, perché mettono in evidenza alcune abitudini o preferenze. Tra queste ci ha particolarmente colpito il fatto che, pur vivendo nell’era del digitale, siamo ancora molto affezionati al libro cartaceo, che desideriamo comprare e tenere in casa, piuttosto che prenderlo in prestito in biblioteca.

I A: Che cosa avete imparato?
Dopo l’intervista fatta alla bibliotecaria abbiamo riflettuto su quanto ci ha detto: leggere è bello e importante perché ci dà degli insegnamenti. A molti di noi è venuto il desiderio di cercare il “libro giusto” che ci faccia appassionare sempre di più alla lettura. Inoltre abbiamo sperimentato il lavoro tipico di una redazione: condividere le idee con quelle degli altri e rispettare le rigide indicazioni sulla stesura degli articoli.

I A: E per quanto riguarda appunto la stesura dei testi?
Per fare questo ci siamo divisi in due gruppi: uno doveva stendere il testo dell’intervista, mentre l’altro doveva elaborare i dati raccolti per sviluppare l’articolo d’inchiesta. Non è stato un lavoro semplice: i dati da analizzare erano diversi e inoltre eravamo vincolati a un numero massimo di caratteri per articolo che non si poteva superare. Anche l’elaborazione dei titoli ci ha richiesto tempo e fantasia. Però siamo molto soddisfatti dei nostri elaborati e se l’anno prossimo ci sarà un’altra edizione del Campionato di giornalismo parteciperemo sicuramente!

Ecco invece  la prima pubblicazione della IIIA.

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LA TERZA A SI AUTOINTERVISTA
A scuola di giornalismo

Dopo la pubblicazione dei due articoli su Il Giorno, la classe riflette sull’esperienza vissuta. Ecco alcune osservazioni.

Su quale argomento avete lavorato?
Abbiamo scelto il tema dell’alimentazione, argomento per noi “curioso” e che riteniamo attuale.

Quali situazioni sono emerse dalla vostra inchiesta?
E’ risultato che gli adolescenti non mangiano in modo corretto: trascurano la colazione, verdura e frutta non sono amate da tutti e il pesce viene spesso escluso dai pasti. Naturalmente invitiamo a leggere il nostro articolo per saperne di più!

Che cosa avete imparato?
Riflettendo a lavoro concluso, siamo soddisfatti del risultato. Abbiamo scoperto che intervistare qualcuno di persona è molto coinvolgente e interessante. Inoltre abbiamo visto che è bello lavorare insieme, esaminando i dati raccolti, soprattutto se sono inaspettati.

E per quanto riguarda la stesura dei testi?
I pareri sono diversi. L’attività ci ha insegnato: a impostare e creare il titolo, peraltro come ultima cosa da fare; a scrivere due articoli molto diversi tra loro; a costruire l’intervista; a rielaborare i dati, raccolti attraverso un lavoro d’inchiesta; a tagliare ciò che non serve. E abbiamo visto che la corretta impostazione del lavoro da parte del docente può facilitare la stesura del testo che inizialmente sembrava difficile.

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